Massimo Zambrano

Se sotto il cielo c’è qualcosa di speciale….

Se sotto il cielo c’è qualcosa di speciale passerà di qui…prima o poi”, cantava qualche anno fa Luciano Ligabue in quello che secondo me resta il suo capolavoro, e prendo questa frase in prestito per introdurre questo breve articolo, leggendo capirai il nesso.

L’imprenditore ha un solo obiettivo: il risultato. Ma va?

Tuttavia oggi il risultato è la conseguenza di una serie di attività che spesso la maggior parte degli imprenditori non conosce o non comprende.

Molti fanno davvero fatica ad alienarsi dalle vecchie logiche del mercato legate ad un’idea di vendita sviluppatasi negli anni precedenti e grazie alla quale hanno fatto impresa anche con successo.

Le resistenze sono forti, perché si tratta di mettere in discussione ciò che ha funzionato alla grande per anni, e l’aspetto drammatico è rappresentato dal fatto che più passa il tempo senza che questo distacco avvenga e peggio è, perché il mercato, lo sviluppo, la vita, il mondo corrono veloci, e non aspettano nessuno.

Più passa il tempo e più ampio sarà il gap da colmare tra la propria identità imprenditoriale, il proprio modello di business e ciò che “funziona” sul mercato.

Se poi ci si aggiunge anche la concorrenza che, avendo preso coscienza di tali mutamenti, ha provveduto rimettendosi in discussione e impegnando tempo e risorse in processi al passo con i tempi, il quadro che ne viene fuori è quello di una sfida ai limiti dell’impossibile.

Il Web e il mondo Digital in generale possono rappresentare una svolta importante e per tante aziende, soprattutto medio/piccole, lo sono già, in misura diversa a seconda della propria propensione al rischio e della propria capacità di partecipare alle strategie di marketing, ma questi ambienti vanno approcciati nella giusta maniera e soprattutto con competenza, perché è un mondo affascinante ma complesso, dove gli umori viaggiano a ritmi elevati e le azioni degli utenti spesso raccontano storie che se non ben interpretate rischiano di trasformarsi in occasioni perse.

La resistenza al cambiamento di cui sopra, unita alla poca propensione al rischio imprenditoriale, inchiodano spesso l’imprenditore ad uno stato passivo in cui si fa da spettatore, aspettando chissà quale manna dal cielo possa venire a risollevare i propri affari, sapendo che nulla cambierà e cercando ogni giorno l’alibi giusto per non cambiare.

Ma se ciò può essere comprensibile dal punto di vista umano, non lo è dal punto di vista professionale.

Liberi di non cambiare, ma per favore, prima di parlare di crisi, di Amazon e della concorrenza “sleale”, il fermarsi a riflettere guardandosi dentro in maniera più obiettiva possibile forse potrebbe, dico forse, aprire scenari diversi, permettendo di guardare al futuro con maggior ottimismo.

In alternativa resta sempre da guardare il cielo, aspettando il “prima o poi“, magari un cielo bello come quello della mia Salerno che vedi nella foto sopra.